L’editoriale di Chiariello. Il panettone fa male sotto al Vesuvio

Sinistre coincidenze. Ma anche meravigliose convergenze. Con una certezza: il Panettone, prodotto dolciario nordico diffusosi in tutto il Belpaese, alle nostre latitudini fa male. Per un eccesso di zuccheri? Perché fa ingrassare? Perché non è buono? Macché! Anzi, ce ne siamo appropriati, visto che i nostri meravigliosi pasticcieri ormai eccellono e vincono pure il premio per i migliori panettoni d’Italia.Il problema è un altro: che sportivamente parlando, a noi fa proprio male, ci è indigesto, storicamente. Ogni volta che riprendiamo dopo le feste di Natale, abboffate comprese e panettone incluso, le buschiamo. Nel calcio è una tradizione negativa consolidata, manco con il Dio del Calcio Maradona siamo riusciti a invertire la tendenza, persino negli anni degli scudetti. Ricordo una dolorosa sconfitta a Firenze, con Diego a lamentarsi di Lanese così come Kvara di Sozza per le tante mazzate subite a San Siro. Per non parlare del Meazza: tra Inter e Milan solo scoppoloni, altro che calza della Befana. Ed anche stavolta non abbiamo fatto eccezione: pronti via il 4 gennaio a San Siro con l’Inter e Dzeko ci dà il benservito, prima sconfitta in campionato. Napoli molle e distratto. Ho iniziato dicendo che ci sono sinistre coincidenze. Quali? Embè, vado venerdì sera a Cercola per rifarmi il palato e godermi il mio Napoli Futsal capolista contro il team di Marchisio, che naviga a centroclassifica, convinto di farmi un’altra bella mangiata, stavolta di gianduiotti piemontesi, e mi intossico di nuovo.A dispetto di una classifica non brillantissima, la squadra savoiarda ha un roster di tutto rispetto con un terribile ex: Turmena, uno dei protagonisti della scalata del Napoli Futsal di questi anni. Per non dire dell’argentino Cuzzolino, ex compagno di merende a Pesaro tre volte di seguito Campione d’Italia con Honorio, Salas, De Luca e Borruto. Che non è ancora della partita: ero curioso di vedere il nuovo Pocho, maglia numero 22 come lui, ma è rinviato l’appuntamento del suo esordio.Ed il Napoli Futsal che fa? Molle e distratto, esattamente come il Napoli di Spalletti. Mannaggia ‘o panettone! 2-0 subito per loro, poi Mancha riapre la partita, sembra che finalmente il Napoli faccia il Napoli, ma si fa trovare svagato e scoperto e becca inopinatamente il 3-1 prima della sirena del primo tempo. Vabbè, mo’ l’equipe di Marin mette il turbo come ha fatto sempre, da Roma in poi, nella ripresa e ci riprendiamo… Ed invece pure il bravo Pipelet Pietrangelo non è inappuntabile e becca il quarto gol, evitabile. E buonanotte ai suonatori. Hai voglia a giocare più di metà tempo con il portiere di movimento che tanti bei frutti aveva dato a Pomezia. I rientranti Salas e Arillo e bomber Robocop Fortino mostrano di avere le polveri bagnate: finisce 5-2 per i piemontesi. E l’ex Turmena ne fa 3, alla faccia del caciocavallo (giusto per tenere la tavola imbandita).E poiché deve arrivare la Juve a Napoli, che l’ingordigia savoiarda finisca qui. Hanno già fatto la loro scorpacciata, può bastare. Però, se ricordate, all’inizio, io ho parlato anche di meravigliose convergenze: eh già, perché dopo l’Inter il Napoli ha affrontata una delle ultime a casa sua, la Samp, nel giorno delle grandi emozioni per Vialli e Sinisa. Ed ha vinto da squadra che ha ritrovato la sua lucidità seppur non brillando. E il Napoli Futsal ora deve andare a Pistoia, altra squadra di bassa classifica. Se tanto mi dà tanto, si riparte pure nel calcio a 5. E non basta: mentre il Napoli si ritrova, Milan e Inter frenano. Mentre il Napoli Futsal cade, Roma… pure. E i due Napoli sono campioni d’inverno. Che non conterà niente, come dice Caressa, ma è già qualcosa. Meravigliose coincidenze, dicevamo. Tanto, ora l’effetto panettone è finito e torna la fame. E a Napoli la fame è atavica.

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