L’editoriale di Chiariello. Intervista a Bruno Giordano: “Che spettacolo il futsal, ho giocato con Diego…”

Bruno Giordano è trasteverino, romano de Roma, ed ha la Lazio nel cuore. Del resto la sua parlata è inequivocabile: l’accento romanesco è chiaro, ed è anche bello da sentire. Ma dentro ha uno spicchio di cuore tutto partenopeo, lui che ha fatto la Storia facendo parte integrante della Ma-Gi-Ca con nientemeno il Dios Maradona e Careca, dando del tu al pallone come pochi.Bruno è stato uno dei centravanti più forti del calcio italiano, ed ancora oggi a 66 anni ha un fisico asciutto, tirato a lucido, invidiabile. Sembra pronto a scendere in campo ancora una volta.Lo aiuta madre natura, ma anche una disciplina mentale, alimentare e fisica da atleta per sempre. E lo ha aiutato il calcetto a non dimenticare come si gioca, lui che hai il fisico ideale del calcettista, brevilineo e compatto, tecnica invidiabile, sinistro da Dio. E se andate su Youtube troverete un gol pazzesco a calcetto di pochi anni fa ad incrociare nel sette degno di Robocop Fortino, un altro che di tiri a volo mancini sa di che si parla, altroché.Bruno Giordano è omonimo di Giordano Bruno, il famoso filosofo nolano del XVI secolo, bruciato eretico sul rogo a Roma nel 1600. Il nostro Brunetto rischiò l’eretismo passando dalla Lazio al Napoli. Oggi è a Napoli per commentare la grande sfida di Champions e ne ho approfittato per cambiare argomento.Bruno, so che sei un appassionato di calcetto e ti piace giocarlo.“Moltissimo, le sfide a calcetto le facevo già ai tempi con Diego, che però era immarcabile. Si faceva dare la palla dal portiere, se li scartava tutti e andava in porta. E guai a perdere: non ci stava mai, ma neanche io. E comunque smesso di giocare a calcio, mi sono dedicato spesso a questo sport bellissimo. Il Futsal poi, a livello professionale è incredibile”.Bruno, a Roma il tuo nome divide la città in due: tu e Brunetto Conti, i Re di Roma. Eravate il simbolo di Lazio e Roma, ma avete giocato anche a calcetto insieme. Una volta affrontaste una squadra di calcio a 5 vera. Come finì?“Mamma mia, ci fecero neri. È un altro sport, un altro modo di trattare la palla, di muoversi. Se metti i 5 calciatori più forti del pianeta contro una nazionale di futsal, vincono sempre loro”.Certo, è il loro sport. Ma lo sai che il Napoli Futsal può vincere lo scudetto? Non mi dire che tifi per l’Olimpus Roma…“In questo momento il mio pensiero è rivolto alla città di Napoli. Venire qui, vedere questo tripudio di bandiere, questa città tinta d’azzurro, mi emoziona e mi fa ritornare indietro con la memoria, a quel magico scudetto dell’87. È l’anno del Napoli, di Napoli, e quindi che lo sia anche nel Futsal, auguri agli azzurri”.Bruno, lascia il testimone mancino a Robocop Fortino, o al Cobra Borruto che per colpi ti somiglia. Devi venire a vedere una partita di play-off.“Se i miei impegni lo permetteranno, molto volentieri. Sai che sono uno sportivo e mi piace vedere un bello spettacolo: ed il Futsal è bello perché c’è agonismo ma tanta tecnica, colpi bellissimi. Vattelo a rivedere il mio gol su Youtube”, mi strizza l’occhio. Come dire, da buon romano: aho, io so’ Bruno Giordano de Trastevere, l’unico italiano che giocava da pari a pari con Don Diego, non lo dimenticare mai. E ce so fa’.

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