L’editoriale di Chiariello. Dispiaciuto e arrabbiato

Sono dispiaciuto e arrabbiato. Dispiaciuto, di certo. Quando si perde, non si metabolizza mai bene. Il fortino della Came a Treviso è davvero inespugnabile. Addirittura la Came si è portata progressivamente sul 4-0, dopo un primo tempo combattuto, chiuso 1-0. Sembrava una disfatta, più che una sconfitta. Ma la reazione d’orgoglio della squadra prima in classifica (e tale resta, è caduta pure l’Olimpus Roma) è stata impressionante. Negli ultimi tre minuti, con il portiere di movimento che era costato il quarto gol a porta vuota, il Napoli ha fatto 3 gol e si è riportato sotto alla ricerca di un insperato, e a quel punto, miracoloso pareggio. Che non è arrivato. Ma che ha comunque mostrato la forza di reazione e l’orgoglio dei partenopei. Un 4-3 che cambia poco. Amaro, perché le sconfitte sono sempre amare. Dolce-amaro, se si pensa a come i ragazzi di Marin hanno saputo rimettere in discussione il risultato in zona Cesarini, come si diceva una volta nel calcio.La stagione è lunga, e le sconfitte vanno messe in preventivo, specie su campi così ostici e con squadre così forti come la Came Dosson, che sale prepotentemente in classifica al secondo posto, seppure con una partita in più rispetto a Napoli ed Eboli.Una cosa sarebbe stata tornare con un’imbarcata da cui leccarsi le ferite, con possibili ripercussioni psicologiche negative (certe sconfitte lasciano il segno, come fu in Coppa Divisione a Nocera con il San Giuseppe); altra è tornare con zero punti ma una prova d’orgoglio che non produce danni sul morale degli azzurri, chiamati ora prontamente a muovere di nuovo la classifica.Sono arrabbiato perché è strano che la squadra prima in classifica sia poco rappresentata nella nazionale italiana. Un commissario tecnico può fare le scelte che vuole, ci mancherebbe, ma evidentemente nel futsal minutaggio, qualità e leadership all’interno di una massima serie contano meno rispetto a zero presenze o a un campionato di Serie A2.La sperimentazione potrebbe essere giusta, magari non in una gara di qualificazione ai Mondiali, ma la meritocrazia? Forza Napoli.

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