Il Napoli si aggiudica il primo round dei quarti di finale, espugnando il PalaCatania al termine dei tempi supplementari. Un 5-4 conquistato col cuore, grazie al carattere di un gruppo che vuole a tutti i costi scrivere la storia. Un gruppo unito e compatto, una sola anima a caccia di un sogno. C’è chi lotta in campo e chi soffre a distanza, come Attilio Arillo e Marcio Ganho, costretti a tifare da lontano per i propri compagni.
Arillo – “Da fuori è difficile, ma mi sto facendo forza perché, quando capitano certe sfortune, non si può fare nulla. Bisogna solo lavorare e cercare di riprendersi al più presto”, premette Arillo, ai box dopo l’operazione al menisco. “Per fortuna, il mio recupero procede molto bene, spero di tornare in campo per la semifinale”, confessa il numero 9, che vuole bruciare le tappe. Intanto fa il tifo per i compagni: “Li ringrazio per quello che stanno facendo, devono continuare a dare il massimo, perché siamo davvero forti. Io credo in loro”. Massima fiducia, sognando il tricolore: “Questa squadra è stata costruita per vincere, l’obiettivo è lo scudetto – conclude il laterale -. Non vedo l’ora di rientrare e dare il mio contributo. Manca poco”. E chissà che lo scugnizzo di Pianura non possa rivelarsi l’arma in più degli azzurri.
Ganho – Per un Arillo che si prepara a tornare in campo, c’è un Ganho che dovrà pazientare fino al prossimo anno: “È molto difficile non giocare, specialmente i playoff, sfide che tutti vorrebbero affrontare”, lo sconforto dell’estremo difensore, che, però, cerca di non abbattersi. “Purtroppo, mi sono infortunato mentre stavo vivendo un buon momento, ma occorre guardare avanti. Ringrazio la società e i compagni per il sostegno e faccio un grande in bocca al lupo alla squadra”, l’incoraggiamento finale di Ganho, certo di una cosa. “Possiamo portare a casa lo scudetto, sarebbe un bellissimo traguardo”.
In collaborazione con Calcio a 5 Live
