L’editoriale di Chiariello. Il sogno spezzato

Incredibile. Non ho altre parole. Mi collego da Roma su Sky Sport per seguire trepidante lo spareggio tra Napoli ed Eboli e sento il telecronista dire: “… il Napoli Futsal agli ordini di Nicola Ferri”. Penso tra me e me: ma che ci fa Nicola in panchina? Non sa che la squadra la guida il DT Cacau?” Ma non vedo il brasiliano arringare la squadra a bordo campo. Mi sorge un dubbio: si è ammalato? Corro su internet per capire e.. boom! Il fedifrago è scappato da Napoli senza dare notizie ed ha lasciato la squadra in balia di se stessa e, proprio nel momento che sta per scendere in campo, quella bella faccia da tolla sta facendo la conferenza stampa di presentazione come nuovo CT della Nazionale dell’Iraq, pronto ad affrontare all’indomani la Palestina! Ah, i petroldollari che fanno fare! Ora, è vero che ho un’età, che ne ho viste di tutti i colori nel mondo del calcio e dello sport, ma a una cosa così, giuro, non mi era mai capitato di assistere! Io non so se ci sono gli estremi per una lunga squalifica, per una richiesta di danni, non so cosa vorrà fare il Presidente Perugino, magari il classico “non ti curar di loro ma guarda e passa” di superiore signorilità! Leggo di un comunicato stampa della dirigenza partenopea tra lo sbigottito e lo smarrito. Neanche il tempo di pensare: mannaggia, sai che choc per i ragazzi, proprio ora che si giocano tutto, e… patatrac! La frittata è fatta: ci si mettono pure gli arbitri! Appena 30” e decretano un rigore per fallo di mano inesistente del bomber di Pianura Attilio Arillo con conseguente ammonizione che tramortisce un bue. Figurarsi se quella vecchia volpe di Venancio sbaglia dal dischetto e manco è cominciata la gara che Napoli è già sotto 1-0, che diventa subito 2-0 perché Arillo prende il doppio giallo (ammonizione stavolta sacrosanta) e si fa espellere dopo poco più di 3’ di gioco e quel fenomeno di Guilhermao con la superiorità numerica mette a sedere Pietrangelo e raddoppia dopo 4’: stessa situazione di gara2. Anzi, molto peggio: perché poi, per lo choc, il Napoli Futsal si scioglie e le volpi rossonere ebolitane maramaldeggiano nella prima frazione di gioco con un rotondo 5-0, con Lorenzo Pietrangelo frastornato che non vede un pallone passargli tra le gambe per un colpo di tacco dello scatenato pivot brasiliano per il 4-0 momentaneo. Tutto è perduto, compreso l’onore. Anzi no: perché almeno l’orgoglio scatta, e col portiere di movimento nei primi 2’ della ripresa il Napoli accorcia subito sul 5-2 e… e qui avviene l’altro episodio che avrebbe potuto cambiare la partita: il Napoli ha l’occasione per il clamoroso 5-3 che avrebbe riaperto la gara a ben 17’ dalla fine, ma Mateus sbaglia un gol più facile da segnare che tirare fuori, e manda alto da un passo a porta vuota! Maledizione. Inutile il gol di Mancha del 5-3, la Feldi comanda saldamente, Borruto si fa buttare fuori, Fortino spreca, ed alla fine con il 6-3 a porta vuota passa la Feldi, finalista per la seconda volta consecutiva, e diciamolo chiaro: meritatamente, per quanto mostrato nelle 3 partite. Però – e non datemi del “piagnone” – la differenza a volte la fanno gli episodi: ed il rigore con giallo ad Arillo e l’errore di Mateus hanno fatto girare la gara dal lato delle volpi, lo sliding doors della gara. Il Napoli Futsal non ha protestato, neanche un comunicato, nulla, mostrando grande signorilità. Ma la stagione, fatta sempre al vertice, finisce – nonostante le giuste, motivate e sbandierate ambizioni fatte a suon di investimenti e colpi di mercato costosi – senza successi: due coppe ed un campionato volati via, dopo aver comandato la regular season, fanno male. E l’epilogo, con la fuga del tecnico e gli episodi contro, fanno ancora più male.Restano l’abbraccio e le lacrime tra Patron Perugino e Capitan Perugino, Father & Son (Cat Stevens). Restano i meravigliosi 1.000 supporters di Cercola, a dimostrazione che il Futsal ha sfondato nel cuore della gente e soprattutto dei giovani. Resta la diretta Sky, che dà dignità nazionale a questo sport. Resta l’impegno e la solidità di una società che ha fatto due semifinali scudetto in due anni, da esordiente, e che oggi entra di diritto nel Gotha nazionale delle grandi squadre in lotta per il titolo. Resta una Feldi Eboli portabandiera di una regione-guida nel Futsal, che l’anno prossimo allineerà ben 5 squadre al via, essendo stata promossa anche Sala Consilina. Resta un movimento di calcettisti di primissimo piano, ed un lavoro in profondità sui giovani di una società all’avanguardia. Resta tutto, anche le tante emozioni di quest’anno. Resta però l’amaro in bocca di un sogno sfumato. Ma come disse Michael Jordan: “Nella mia vita ho sbagliato più di novemila tiri, ho perso quasi trecento partite, ventisei volte i miei compagni mi hanno affidato il tiro decisivo e l’ho sbagliato. Ho fallito molte volte. Ed è per questo che alla fine ho vinto tutto”. Tenete a memoria la lezione di MikeAir per ripartire e volare. Alla prossima. E con questo mi commiato da voi, onorato di aver potuto comunque raccontare una favola, a cui è mancato solo il lieto fine, ma restano contenuti e pagine bellissime di sport che indegnamente ho provato a raccontare.

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