Il Napoli Futsal ha fame. Mozzica. Ma non come un cane, voi avete magari pensato subito ad un Doberman: quello pure c’è, è il Capitano, Nando Perugino, ora chiamato pure in Nazionale dopo tanta gavetta. Dalle sue parti non si passa. Mozzica di brutto, ed i denti sono affilati assai.Io invece sto parlando di un morso particolare. Letale. Come quello del Cobra. Il Cobra è il Titi Borruto, mortifero argentino: che ci ha preso gusto. Prima una tripletta, tanto per gradire, poi il gol-qualificazione alla Final Four napoletana targata Campania (3 su 4) della Coppa Italia. Poi da ultimo il gol che ha sbloccato la partita dopo la strenua resistenza dei sardi del 360 GG Monastir capaci di inchiodare la corazzata napoletana per 32’ sullo 0-0. La palla sembrava non volesse entrare, il portiere in stato di grazia, errori sotto misura clamorosi, la porta stregata. Una di quelle giornate che dici: jamm’ a Pompei, facciamoci benedire. Se proprio Pompei non bastasse, si può pensare per Pasqua ad un bel tour, c’è ampia scelta: da Lourdes a Medjugorje. Per fortuna c’è il Cobra travestito da Pocho, maglia 22. Sblocca lui la partita a 8’ dalla fine, e sono già 5+1 gol tra campionato e coppa. Poi la strada è tutta in discesa: si sblocca Robocop Fortino su rigore, dopo qualche errore dal dischetto. E sublima la giornata della capolista – che allunga a 5 lunghezze sull’Olimpus Roma con una partita in meno – proprio il Capitano con un gol che festeggia degnamente la convocazione in Nazionale. Quest’anno Nando si presenta pure in versione goleador: già 5 reti per lui.Insomma, il Futsal è Rock, come dice sempre Patron (e papà) Serafino, ed allora la dedica è obbligata: ascoltate “Father and Son”, padre e figlio, di Cat Stevens. Sentite Nando cosa canta nell’ultima strofa: “Ora c’è una via/ e io so che devo andare via/ io so che devo andare” (in Nazionale). Vai, figliolo: orgoglio partenopeo.
